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Compagnia

Hessischer Staatstheater Wiesbaden

Location

Hessisches Staatstheater Wiesbaden

Data

15 Febbraio 2014

Musiche

Ezio Bosso, Alexander Balanescu, Steve Reich, Vittorio Monti

Luci

Giuseppe Spota

Giuseppe Spota, ballerino della compagnia Hessisches Staatstheater Wiesbaden, e vincitore del premio FAUST, coreografa – successivamente ad “ABI / TIAMO” (2012) – “/ TRE”, il suo secondo importante lavoro per la compagnia di Balletto del Teatro di Hesse.

In “/ TRE”, fragranza è il simbolo dell’incontro tra due persone, che soffrono di immagini molto diverse ma accomunate dallo stesso profumo.

Per la prima, Spota ha unito musica da camera per archi e pianoforte, “Aria” del compositore Alexander Balanescu includendo anche opere del compositore italiano Ezio Bosso (1971), interpretato dall’orchestra teatrale di Hesse, in Germania per la prima volta.

Press conferences.

faz.net

Frankfurter
Allgemeine
Zeitung

Giuseppe Spota, che ha fatto parte del Thoss Ensemble dal 2010, evoca i fantasmi della memoria. (...) Quando il sipario si alza, si vede il pubblico in proiezione speculare sul fondo del palco. Nel tutto, ci sono molte immagini di Wiesbaden: il teatro, la Wilhelmstraße - Spota ha composto un pezzo d'addio e una lettera d'amore ai suoi colleghi, fluente come la musica da camera di Ezio Bosso in anteprima stasera (...)

swr.de

Nathalie
Kurth

Per la musica di Ezio Bosso, che viene suonata dal vivo dalla Hesse Orchestra di Stato nella sua prima esecuzione tedesca, Giuseppe Spota ci seduce in un viaggio in territori conosciuti e sconosciuti. Ballerini ribelli, girano le loro piroette, come se spinti dal vento. Giuseppe Spota, egli stesso un brillante ballerino della compagnia di Wiesbaden, compone i corpi in singoli movimenti o mette insieme i ballerini come pezzi di un puzzle. In questo modo, sempre nuove forme hanno origine, come se piegando un origami.

"/ Tre" è una coreografia dall’atmosfera densa, con incantevoli transizioni, soluzioni filmicamente interessanti e idee di movimento sofisticate.

Tutti insieme nella sua leggerezza eccezionale, una coreografia di successo di Giuseppe Spota.

fnp.de

Frankfurter
Neue Presse

Dopo un preludio in silenzio in cravatta bianca a sipario chiuso, Spota ci pone di fronte a uno specchio, sotto forma di video (La Camera e il suo doppio), parentesi dell'evento di quaranta minuti con il dono caritatevole di una ghirlanda di Origami che stabilisce gli effetti sorprendenti: in primo di Gérard Naziris, un video che scorre organicamente (nuvole, una cascata d’acqua immobile, un viale alberato), e poi attraverso una proiezione che muta in diverse fasi di design tridimensionale.

(...) Come i ballerini (Un violino di Csardas che piange dolcemente, i battiti di mani di Steve Reich, ed Ezio Bosso che incanta) seguono il profumo e assorbono la musica, come volutamente stanchi sono i salti, o come le teste dei ballerini in formazione simile ad un coro seguono un sole immaginario - tutto questo ha qualcosa di vibrante e malinconico e su di esso si illustra un passaggio tra la memoria e un presente sensuale.

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